Uno dei settori che negli ultimi mesi sta interessando anche a livello mediatico è fuori da alcun dubbio quello dei semiconduttori. Ma di preciso, di cosa si occupano? Senza andare troppo nel dettaglio possiamo dire che i semiconduttori sono quei materiali che permettono ai nostri supporti tecnologici di funzionare. Più precisamente le aziende che affermano di lavorare nel settore dei semiconduttori producono principalmente chip (o microchip). Un settore che esiste da prima che prendessimo in mano l'Iphone o addirittura il primo BlackBerry, eppure solo nel più recente passato l'hype verso questo settore ha suscitato un gran clamore, a livello finanziario, strategico-economico e politico.
Quale evento ha sollevato un'interesse così forte da farlo percepire anche a persone che erano solite ignorare queste tendenze?
Con un pizzico di cinismo, mi sento di dire l'amore per il denaro. E quindi sorge spontanea la domanda "invidia per NVIDIA?"
NVIDIA di recente è entrata a far parte delle magnifiche sette a seguito di una crescita esponenziale negli ultimi cinque anni. Ogni azione comprata cinque anni fa, oggi vale circa 25 volte tanto. Nessuna società ha avuto le sue stesse performance in quest'arco temporale e nei mesi più recenti ha strappato le prima pagine del Sole24Ore e del Financial Times diventando la nuova regina del Nasdaq. Scalzate Apple e Microsoft, si è affermata come la società più capitalizzata al mondo.
Stappato lo champagne per il risultato, lo si è dovuto rimettere subito in frigo, poichè l'interesse non è relegato solo ad un ambito economico di domanda e offerta, al contrario si porta dietro anche un conflitto geo-politico di forte rilievo. Sullo sfondo due noti paesi, che non si mandano mazzi di rose ai propri compleanni, USA e Cina, la zona di conflitto è quella di Taiwan. Per quale motivo? Taiwan Semiconductor. La loro competenza specifica nel settore non li rende competitor di Nvidia, bensì complementari. Riforniscono le principali aziende americane dei loro "semi-lavorati" e in cambio gli Stati Uniti dislocano un numero non trascurabile di armamenti vicino all'isola, per proteggerla da una possibile invasione militare cinese.
Per quanto la Cina abbia mire espansionistiche, sa che in questo momento non ha nè la forza e nè la capacità di poter andare oltre una pretesa.
Ciò che però da luglio 2024 ha fatto correggere alcune valutazioni finanziare verso il ribasso porta dietro tre motivazioni:
1) presa di profitto. Chi aveva aperto una posizione in un passato più remoto ha visto una sensibile crescita e, giustamente, ha deciso di realizzare qualcosa che tendenzialmente avviene in un arco temporale più lungo;
2) le dichiariazioni di Trump, in cui affermava che Taiwan avrebbe dovuto pagare per essere protetta. Dichiarazioni poco opportune, è come se voi custodiste i gioielli di qualcuno senza alcun compenso e allo stesso tempo vi chiedessero di pagare un servizio di sicurezza;
3) la motivazione principale, ciò che domina le principali oscillazioni del mercato nel breve periodo, la politica monetaria. Tutti in attesa di un taglio dei tassi che sembra non arrivare mai. Lo attendiamo come il rider con le pizze. La app continua a dirci che tra cinque minuti è sotto casa mia, eppure nell'attesa ho iniziato a sgranocchiare persino le sedie.
E quindi la domanda che è lecito porsi è: troppo entusiasmo o correzione prima di ripartire?
Difficile pensare che un settore così dentro le principali potenze mondiali possa non mantenere la sua imprescindibilità. Senz'altro c'è stato molto entusiasmo, ma sarebbe un azzardo credere che sia solo una fiammata come il gaming o l'idrogeno.
Un'altra considerazione di cui ho piacere a tener conto è un documento pubblicato dal nostro ex Presidente del Consiglio, Mario Draghi. In un'analisi apprfondita sull'economia Europea (area Euro) e il suo possibile sviluppo, ha posto il settore dei semiconduttori tra i principali motori per un'economia forte, ma soprattutto indipendente.
E quindi, oggi, di fronte alla domanda "Lascia o raddoppia?" Io oggi raddoppio. E tu?